Viaggio verso Gatteo

Un viaggio allucinante: così Asimov descriveva il viaggio di dottori e affini miniaturizzati all'interno del corpo umano.
Si inizia all'autogrill:
Lasciamo la macchina all'uscita "così ci vedono meglio", in realtà loro sono già dentro a sbevazzarsi il caffè.
Il tempo di bere un caffè al volo, e si riparte.
Ma la meta non è l'ambita Gatteo: è un oscuro castello tra Parma e Piacenza, già sconosciuto all'epoca in cui fu costruito, oggi ve lo lascio immaginare...
La passeggiata è tuttavia bella, il borgo medioevale merita.
Alla fine vediamo il castello, ma per raggiungerlo occorre fare una scalinata di 700/800 gradini (forse ho esagerato un po'...)


Dopo averli fatti, completamente esausti, veniamo accolti dal nome dato dai locali alla scalinata.

In effetti più d'uno fra noi cerca l'ospedale subito.

Altri invece trovano sollievo con attrezzi appositamente installati al termine della stessa.

Poi entriamo nel castello.

Subito trovo qualcosa di famigliare: finalmente le prove che i Borg c'erano già nell'antichità. Ogni commento è superfluo.

 

Finalmente usciti dall'antro mi aspetto di piombare su Gatteo, ma niente, dobbiamo mangiare in un postone di Bologna (praticamente dobbiamo uscire dall'autostrada ed andare fino in centro).

Arriviamo e ci accoglie un fantastico cameriere (di quelli che ti sembra di essere alla Parolaccia). Dico neanche i tortellini col ragù ti fanno... ma si può?

E finalmente...

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